Incontro tra il Prefetto e Confesercenti sull’abusivismo

Confesercenti Reggio Calabria ha richiesto al Prefetto Michele di Bari una particolare attenzione sul tema dell’abusivismo commerciale e mercatale, che negli ultimi anni è in progressiva espansione in tutto il territorio metropolitano, secondo l’associazione datoriale, anche per l’insufficiente attività di controllo e repressione da parte degli enti locali, preposti a tale compito.

Il predetto argomento è stato oggetto di una riunione tecnica di coordinamento dei vertici provinciali delle forze di polizia lo scorso 20 luglio  alla quale ha partecipato anche una delegazione di Confesercenti Reggio Calabria.

La preoccupazione manifestata da Confesercenti è stata immediatamente recepita dal Prefetto che ha assicurato una tempestiva azione di supporto, coordinata dal Questore Raffaele Grassi con il Comandate provinciale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Battaglia e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Flavio Urbani, per intensificare i controlli atti a contrastare tale fenomeno. 

Grande soddisfazione al termine dell’incontro è stata espressa dalla delegazione composta dal vicedirettore Rosario Antipasqua, dal vicepresidente nazionale della Fismo Ciccy Cannizzaro e guidata dal Presidente di Confesercenti Claudio Aloisio che ha dichiarato: “Voglio innanzitutto ringraziare il Prefetto Di Bari per la disponibilità e la sensibilità istituzionale dimostrata. Abbiamo avuto modo di confrontarci con i più alti vertici che rappresentano lo Stato nella nostra provincia ricevendo la massima attenzione ed un concreto supporto per la risoluzione dei problemi da noi esposti.

L’abusivismo – continua Aloisio – è un fenomeno frequentemente sottovalutato dall’opinione pubblica. Esso invece, oltre a essere spesso contiguo o addirittura controllato da consorterie criminali, crea rilevanti danni economici e sociali al Sistema Paese, agli imprenditori onesti, costretti a subire una “concorrenza” sleale da chi non rispetta nessuna regola e non paga alcun tributo e ai consumatori, esposti al rischio dell’acquisto di prodotti potenzialmente pericolosi o dannosi per la salute in quanto privi di qualsivoglia controllo o certificazione”. 

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